Nello Trocchia
Sono nato, nel 1982, a Nola, comune in provincia di Napoli, terra natia di Giordano Bruno. Sono inviato della trasmissione Piazzapulita, in onda su La7. Collaboro da tempo con il Fatto Quotidiano. Scrivo anche per l’Espresso e, per qualche anno, ho lavorato per Rai2. Sono un cronista, precario dell’informazione. Ho firmato Federalismo Criminale, nel 2009, Nutrimenti, menzione speciale al premio Giancarlo Siani, primo libro inchiesta sui comuni sciolti per mafia; La Peste, nel 2010, (con Sodano) sulla cricca politico-criminale che ha realizzato il sacco ambientale in Campania; Roma come Napoli, nel 2012, Castelvecchi (con Bonaccorsi, Sina); Io, morto per dovere, nel febbraio 2016, Chiarelettere (Con Luca Ferrari e Monica Dobrowolska Mancini). Ho partecipato al libro collettivo Strozzateci tutti, Aliberti. Ho scritto per il teatro: La Peste, tratto dall’omonimo libro e Le Rovine di Adriano. A volte qualche inchiesta provoca reazioni, da agosto 2015 sono sottoposto a vigilanza dei carabinieri per aver subito minacce da un boss di camorra per alcuni lavori pubblicati sul Fattoquotidiano.it. Nel 2015 ho ricevuto il premio ‘Paolo Borsellino’ e il premio Articolo21 per la libertà di informazione. La mia frase preferita per raccontare questo lavoro, bello e difficile, è incasellata nel film Fortapàsc, storia di Giancarlo Siani, faro ed esempio, cronista ucciso dalla camorra nel 1985: “Gianca’ ‘e notizie so’ rotture ‘e cazz”.